Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato accolto come sempre in maniera molto controversa al suo arrivo a Seul, dopo il G20 di Osaka con numerosi contestatori e altrettanti sostenitori.
La manifestazione è vicina politicamente all’ex presidente coreano Park Geun-hye e si è tenuta di fronte al Deoksu Palace, praticamente nel centro di Seul, manifestazione sobria definita da maschere del tycoon americano, inno nazionale sudcoreano e cori come “grazie America”.
Il partito Repubblicano, di destra, ha promosso una simile iniziativa alla stazione di Seul mentre alcuni gruppi civici progressisti, contrari all’amministrazione Trump, si sono ritrovati nell’area di Gwanghwamun,con slogan opposti, ovvero che il presidente USA “non è benvenuto”, è “una minaccia per la pace” non solo per la Penisola coreana ma anche per il resto del mondo.
Il corteo è stato molto partecipato, circa 1.500 persone ed è partito nel pomeriggio dalla Seul Plaza, per terminare poi alla stazione di Jonggak subway, per chiedere la fine delle sanzioni al Nord Corea, con cui sembra ci siano segnali di riavvicinamento.
A fine serata Trump era presente alla cena di benvenuto offerta dall’attuale presidente sudcoreano Moon Jae-in e dalla first lady Kim Jung-sook, alla Blue House, la sede della Presidenza.