Il nuovo hantavirus può avere degli aspetti in comune con l’ormai noto Covid-19.
Infatti, come il Coronavirus parliamo di un virus a RNA: ovvero che sfrutta l’acido ribonucleico come materiale genetico.
La trasmissione è dall’animale, in questo caso roditori, all’uomo, questo processo viene chiamato zoosi.
Cosa comporta l’infezione?
Tra i sintomi ci sono sindrome polmonare con febbre alta, tosse e gravi difficoltà respiratorie, si può contrarre entrando in contatto con urine, feci e altri liquidi corporei di roditori e animali selvatici.
Non è un caso infatti che queste modalità giustificano la maggiore incidenze di eventuali casi in aree rurali.
Tuttavia le possibilità di contagio sono inferiori rispetto al Coronavirus.
Per quanto riguarda l’incubazione del virus può essere anche molto longeva, infatto, stando a quanto ha indicato un documento apposito del Ministero della Salute può variare da 8 a 31 giorni.
Per quanto riguarda i sintomi, possiamo notare delle similitudini con il Covid-19: infatti i contagiati inizialmente avranno solo una leggera febbre, che può evolversi raggiungendo temperature elevate, tosse, e complicanze respiratorie che, in alcuni casi, possono portare al decesso.
Il tasso di mortalità è superiore a quello del Coronavirus. Attualmente infatti la pandemia ha una letalità del circa 1% dei casi, l’Hantavirus invece, del 38%.
Attualmente non esistono cure ne vaccini per entrambi i virus, possono però essere efficaci delle terapie di supporto, la terapia intensiva e l’ossigenoterapia.
Un decesso è stato accertato in Cina, un uomo è morto su un autobus, per approfondire la notizia leggi qui.